martedì 27 dicembre 2011

Rischio malnutrizione per oltre un milione di bambini "Fame e siccità nel Sahel"




Rischio malnutrizione per oltre un milione di bambini

Fame e siccità nel Sahel

Nairobi, 27. Nel 2012, se la comunità internazionale non interverrà, oltre un milione di bambini nella regione africana del Sahel (la fascia occidentale e centrale del Sahara, ad alto tasso di desertificazione) sarà a rischio malnutrizione. Lo ha denunciato in una nota ufficiale il Fondo della Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef).

Il territorio del Sahel — molto povero — consiste, prevalentemente, in una lunga zona semidesertica e si estende dall’Oceano Atlantico fino al Corno d’Africa, passando dagli Stati dell’Africa centro-settentrionale della Mauritania, del Mali, del Burkina Faso, del Niger, del Ciad, del Senegal, del Sudan, della Nigeria, dell’Etiopia e dell’Eritrea. Le popolazioni che abitano il Sahel — rilevano gli analisti — si trovano quotidianamente a fronteggiare le emergenze alimentari connesse all’approvvigionamento idrico della zona, molto carente a causa del deserto e della perenne siccità. La principale causa dell’elevato rischio di desertificazione è la costante mancanza d’acqua, per cui la terra, completamente secca, erosa e mossa dal vento, si trasforma in sabbia. Ricorrenti sono le carestie.

«Della zona del Sahel — spiega il direttore generale dell’Unicef, Anthony Lake — sono otto i Paesi coinvolti in questa crisi, che coinvolgerà soprattutto i bambini». Piogge insufficienti e irregolari hanno provocato scarsi raccolti e ridotto le risorse d’acqua per le produzioni agricole, ma anche il livello dei fiumi, con le relative riserve di pesci. Cavallette e malattie hanno poi distrutto un terzo delle colture e danneggiato gli allevamenti. Il valore del bestiame sta crollando, mentre il prezzo degli alimenti sale vertiginosamente. E gli esperti concordano nel ritenere che la stagione arida (quando il cibo dell’ultimo raccolto sarà esaurito) potrebbe cominciare in alcuni Paesi già dal mese di marzo, invece che dal mese di giugno, come consuetudine. Qualsiasi riduzione di quantità e qualità nutrizionale degli alimenti di una famiglia avrà un duro impatto sui bambini, soprattutto sui più piccoli. Un numero significativo di bambini nel Sahel già soffre di malnutrizione, e quello che accadrà nei prossimi mesi li renderà ancora più vulnerabili. Per l’Unicef, quindi, la più grande sfida che si deve affrontare ora è garantire ai bambini una quantità sufficiente di questi alimenti fondamentali, che possa aumentare anche nei prossimi mesi. «Nel 2010 — conclude Lake nella nota — l’impegno dei donatori, la generosità della comunità internazionale e il duro lavoro degli operatori umanitari hanno evitato una grande tragedia nel Sahel. Insieme possiamo farlo di nuovo, ma dobbiamo cominciare subito, perché la regione è vasta, la sfida è grande e la finestra si sta chiudendo».

Cattive notizie anche dalla vicina Somalia, dove almeno 200 bambini in età scolare sono stati sottratti alle loro famiglie, soprattutto nella regione del medio Shabelle, per essere arruolati dai combattenti islamici contro il Governo transitorio e le forze alleate. Secondo quanto riferito ai media locali da alcuni testimoni, gli insorti hanno fatto irruzione in alcune scuole del distretto di Marka e hanno rapito decine di bambini (di circa nove anni) per portarli presso i campi di addestramento e utilizzarli poi come scudi umani al fronte. A detta degli analisti, il reclutamento di bambini da parte dei miliziani di al Shabaab sarebbe dovuto alle gravi perdite fatte registrare nelle ultime settimane dopo la vasta offensiva lanciata dalle forze alleate contro le basi militari e le città controllate dal gruppo islamico, legato ad Al Qaeda. Già in passato — precisa l’agenzia Ansa — gli al Shabaab avevano costretto bambini di appena cinque anni a compiere atti di terrorismo, ma senza arruolarli tra le fila delle milizie armate.

© L'Osservatore Romano 28 dicembre 2011